Brigitta Bulgari, calendario dopo 12 anni

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    Brigitta Bulgari, calendario dopo 12 anni: «Niente nudo, ma sono più bella di quando avevo 20 anni

    Brigitta Kocsic, alias Brigitta Bui e B.B. e Brigitta Bulgari oppure semplicemente Brigitte, una delle pornostar più amate dal pubblico italiano, ...

    combo_brigitta_bulgari-kTmD-U461001156051162WtG-656x492CorriereVeneto-Web-Veneto

    Dodici anni dopo eccola di nuovo. Nel 2010 aveva 27 anni, ora ne ha compiuti da poco 40. Brigitta Bulgari, ungherese che da tempo risiede in Veneto, un passato da modella e da sexy star, si riconsegna a quel mondo che non l’ha mai dimenticata. Lo fa con un calendario che del passato mantiene solo due cose: l’occhio del fotografo Dario Plozzer e la location, il “Pepe Nero” noto locale delle notti emiliano-romagnole e milanesi del quale la biondissima modella ungherese era stata patinata testimonial. Se nel 2010 Brigitta Bulgari appariva senza veli, oggi si presenta in modo diverso. Immagini fashion, nessuna nudità, al massimo qualche trasparenza nella sexy lingerie o nel lucido latex che Brigitta indossa calzando degli stivali. “Sono scatti dove appaio un po’ angelo è un po’ Pretty women”, racconta mentre si prepara per partire per Genova dove è attesa ad un evento contro la violenza sulle donne e dove si dedicherà a quella che oggi è la sua più grande passione, la musica.

    Brigitta Bulgari, come mai un calendario per i suoi primi 40 anni?
    «Li ho compiuti il 29 settembre. Ho pensato alle molte persone che in questi anni mi hanno seguito e ho voluto dire loro che ci sono ancora anche se oggi ho preso una strada diversa».

    Un strada che la porterà dove?
    «La meta non è definita. Mi ha fatto piacere ritrovare un fotografo che ha seguito i vari momenti della mia vita».

    L’ultimo calendario risale al 2010. Com’è cambiata Brigitta in questi 12 anni?
    «(sorride) Sono più vecchia. Sono cambiata come modo di pensare, sono più tranquilla e più riflessiva e anche più diplomatica. Ho sicuramente degli obiettivi che questi anni di Covid non mi hanno certamente aiutato a raggiungere. Anche fisicamente ne ho risentito. Ma se anima e corpo sono in sintonia credo che una donna possa farcela e adesso mi sento pronta a ripartire e a diventare più bella di quando avevo 20 anni».

    Un calendario è un ritorno al passato visto che in molti casi il web offre milioni di immagini. Lei come pensa di diffonderlo?
    «Uscirà a metà dicembre e poi andrò a presentarlo e autografarlo nei locali dove sarò ospite e dove potrò ritrovare il mio pubblico che dopo due anni di Covid ha ripreso a frequentare i luoghi della notte. Poi ci sarà una pagina ufficiale onlybigitta.com dove sarà possibile prenotarlo».

    In questi anni ha affinato alcune passioni: ha studiato per curare i cani, ha fatto la testimonial per una azienda di prodotti di bellezza ma soprattutto ha creato musica. È quindi quest’ultimo aspetto che intende sviluppare di più?
    «Per me la musica è alla base di ogni giornata e devo trovarla ovunque perché crea la mia magia».

    Se adesso le dicessero di disegnare il suo futuro, in qualsiasi modo. Lei come lo imposterebbe?
    «Lo disegnerei proprio intorno alla musica. Purtroppo fin qui non sono riuscita a dimostrare quello che posso fare. Quindi non sono riuscita ad arrivare a quel livello che sento adatto a me. Riuscire a sfondare in questo mondo mi darebbe una grandissima gioia».

    Dunque non molla l’idea di fare la Dj?
    «Più che fare la Dj vorrei poter creare musica. Come sto facendo in questo. Io in questa mia musica metto l’anima, metto la mia gioia ma anche il mio dolore. In sostanza le canzoni sono un po’ l’arcobaleno della mia vita. Quando c’è “tempesta” ovvero sono triste elaboro un brano, quando sono felice ne creo un altro. Diciamo che per me la musica è una cura, la cura dell’anima. E quando la creo sento di viaggiare a 4000 all’ora».

    In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne anche lei ha partecipato all’ “Happening Pink” a Genova.
    «C'erano cantanti e personaggi dello spettacolo. Ognuno ha portato il proprio contributo, nel mio caso un po’ di musica. È stata un’occasione per far capire come una donna vada rispettata sempre. Ecco, la partecipazione a eventi di questo tipo dimostra come la vita a volte ti porti in direzioni opposte, ad esempio al tipo di lavoro che facevo una volta. Questo non significa che non indosso più le minigonne o i tacchi alti, però vuol dire che il tempo cambia la tua sensibilità».



     
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